Italia e Regno Unito sono i due Paesi più “cattivi” d’Europa, quanto meno in termini di multe per la violazione del GDPR entrato in vigore a maggio del 2018. In particolare, la nostra penisola è prima per numero di provvedimenti (30 in tutto nel 2019), mentre le isole britanniche sono imbattibili per l’ammontare delle multe comminate: dei 410 milioni di euro complessivi, ben 312 milioni arrivano da Londra.
I dati sono stati raccolti all’interno dello Spazio Economico Europeo e pubblicati nel rapporto statistico “Sanzioni Privacy in Europa 2019” dell’Osservatorio di Federprivacy. In breve:
410 milioni di sanzioni per violazione GDPR
312 milioni dall’ICO, l’autorità preposta del Regno Unito (76% del totale)
Italia prima come numero di sanzioni (30), seguita da Spagna (28) e Romania (20)
4.341.990 euro l’ammontare delle sanzioni italiane
Dal rapporto emerge decisamente un’Europa a due velocità: se da un lato Italia, Regno Unito, Spagna e Romania sono particolarmente attive, dall’altro vi sono Paesi che devono ancora comminare la prima sanzione. Qualche idea su chi possa essere? Piuttosto intuibile: Irlanda e Lussemburgo, guarda caso Stati in cui i big della rete hanno le loro sedi legali nel Vecchio Continente.
Sono 19 le indagini in corso a Dublino, e da queste ci si attende che qualche novità possa emergere. Il timore è che “società come Facebook, Twitter, Amazon e Google […] vengano agevolate in modo distorto”, afferma il Presidente di Federprivacy Nicola Bernardi. É anche vero però che queste società sono costantemente controllate dagli Organi preposti: si pensi solo alla multa comminata a Google a gennaio dello scorso anno proprio per aver violato il GDPR. IN quel caso, però, il Paese “responsabile” era stata la Francia.
Fonte: HD Blog